Corsi SAPR – Sistemi Aerei a Pilotaggio Remoto
COMUNICAZIONE PER TUTTI GLI INTERESSATI
AI SISTEMI AEREI A PILOTAGGIO REMOTO
(SAPR – DRONI)
Questo piccolo spazio non è certo sufficiente per tracciare una storia accurata dell’ aviazione ma cercheremo in ogni caso di sintetizzarne gli aspetti principali. I primi esperimenti di volo, come tutti sappiamo, risalgono al 1783 quando i fratelli Montgolfiers fecero volare a Parigi il loro famoso pallone. Poco dopo le osservazioni dei campi di battaglia furono effettuate per mezzo di aerostati. Successivamente, verso la metà del diciannovesimo secolo, grazie ad Alberto Santos-Dumont prima e al conte Ferdinand von Zeppelin poi, si perfezionò il dirigibile: il trasporto aereo di persone ed i bombardamenti massicci della prima guerra divennero de facto possibili solo grazie agli sforzi della compagnia tedesca che prese il nome dal suo fondatore. Un passo indietro: era il 17 dicembre del 1903 quando i fratelli Wright fecero volare il loro aeroplano a Kitty Hawk, negli U.S.A. Molto si è discusso su quale sistema fosse migliore ma alla fine gli aerostati restarono utilizzati in primis per il volo sportivo e ricreativo mentre gli aeroplani e, in seguito, gli elicotteri, furono le macchine di punta del trasporto aereo e delle operazioni militari. Con l’invenzione dei motori a getto si accorciarono i tempi di volo e gli aerei con motori a pistoni oggi sono utilizzati principalmente per scuola e diporto. Molti passi avanti sono stati fatti con la tecnologia e il numero dei piloti e dei professionisti richiesti per operare un moderno aviogetto sta drasticamente calando. Se negli anni ’60 per volare da Roma a New York erano necessari due piloti, un tecnico di volo ed un marconista/navigatore oggi grazie ai computers solo due persone possono effettuare il lavoro che prima era svolto da quattro.
L’avvento delle cosiddette compagnie low cost ha obbligato anche i vettori tradizionali a diminuire il personale e a condurre operazioni spesso marginali sul profilo dei guadagni: questo inevitabilmente farà ancora diminuire il numero dei piloti necessari alle aziende nei prossimi anni. Non sappiamo quanto tempo impiegherà a concretizzarsi questo scenario ma è certo che nel futuro le linee aeree saranno operate inizialmente da un pilota soltanto e poi, in un domani forse meno prossimo ma di certo non così lontano, gli aerei saranno già in grado di essere gestiti in gran parte da sistemi automatici e il pilota del futuro opererà nel comfort di un ufficio dotato di sistemi elettronici che via radio trasmetteranno agli aerei in volo le manovre necessarie a svolgere i profili di missione in sicurezza. Questo già accade nelle operazioni militari che impiegano i sistemi aerei a pilotaggio remoto ovvero i cosiddetti “droni”.
Per chi come me ha passato migliaia di ore a bordo di un aereo di linea (ma anche su elicotteri e velivoli scuola) tutto questo non può far altro che migliorare la qualità della vita: niente più complicati imbarchi, controlli di sicurezza e bagagli al seguito ma solo un ufficio dal quale disporre le operazioni.
E’ prevedibile infatti che quando questo processo innovativo sarà concluso avremo soltanto piloti veramente appassionati che voleranno per sport (come oggi già accade in particolare con i palloni) o per diporto mentre la richiesta di professionisti a bordo di velivoli impiegati in operazioni commerciali calerà drasticamente. Solo gli operatori dell’aviazione generale (jet privati in impieghi aziendali o comunque non di linea) avranno bisogno di piloti in quanto per garantire un livello accettabile di comfort, in mezzo agli inevitabili disagi del trasporto aereo, sarà sempre e comunque necessario avere a bordo una persona qualificata per pilotare tali aviogetti. Lo stesso discorso potrà essere impiegato anche per gli elicotteri utilizzati in operazioni di soccorso.
Questo fa presagire un crescente impiego di sistemi a pilotaggio remoto, che già oggi oltre che nel mondo militare possono fare la differenza in operazioni quali l’aerofotogrammetria, la ricerca di dispersi e molte altre attività. Alla nuova figura del “pilota remoto” occorreranno quindi conoscenze, oltre che tecniche e regolamentari nel campo dell’ aviazione, anche di elettronica e di radiotecnica. Non quindi personale improvvisato ma veri esperti che garantiranno la sicurezza delle operazioni aeree dei futuro.
Noi piloti della “vecchia scuola” siamo ad un bivio: o far finta di niente e continuare ad accettare compromessi spesso molto svantaggiosi con le compagnie aeree oppure cercare di trasmettere passione e know-how ai nuovi piloti “convenzionali” (siano essi diportisti o professionisti non importa, la capacità di volare in sicurezza deve essere la stessa per tutti) ma anche ai futuri operatori SAPR, cioè ai piloti remoti. Con la nostra scuola di volo a Cuneo – Levaldigi abbiamo scelto la seconda opzione e diamo quindi il benvenuto a chi voglia entrare insieme a noi nell’aviazione del futuro. Info e iscrizioni: a questo indirizzo oppure visitate il nuovo minisito: www.scuoladroni.pro
Dall’Aeroporto Internazionale “Alpli del Mare” di Cuneo – Levaldigi
Paolo Omodei-Zorini – Amm. Unico Alpha Lima Aviation srl.